Fanano Sacra: cielo e terra d’Appennino

FANANO SACRA: CIELO E TERRA D’APPENNINO

Di Alfredo Silvestri

PROVINCIA DI MODENA

Nell’accezione più ampia di patrimonio storico-artistico, presenze di indubbio interesse appaiono quei “segni religiosi” che, punteggiano il territorio come testimonianze minori, ma assai diffuse, ed eloquentissime circa la dimensione spirituale, le consuetudini devozionali, la vita sociale degli individui di una comunità. Ora, il volume Fanano sacra: cielo e terra d’Appennino di Alfredo Silvestri si propone come puntuale strumento per la conoscenza, lungo il filo dei secoli, di oratori, cappelle, cippi, maestà, pilastrini, simulacri entro nicchie, spesso ex voto, che costellano l’area attorno a Fanano, l’importante centro del Frignano, con le frazioni dei Canevare, Fellicarolo, Lotta, Ospitale, Serrazzone, Trentino e Trignano: Lo studioso compone un vero atlante di questi segnacoli religiosi, indagandone il significato e la storia, con le radici in un humus di devozione antichissima, che risale quanto all’epoca degli insediamenti del monachesimo longobardo di Sant’ Anselmo, attorno al 750,a presidio dei valichi montani lungo i percorsi dei pellegrini. L’indagine si focalizza sul censimento analitico di ogni sacro, rivelandone i valori storico-documentari e scoprendo anche vicende di uomini, talora appartenenti alla sfera individuale, talora collocate entro scenari storici più vasti. Tra i molti meriti del volume, vi è dunque anche quello di saper leggere e interpretare, in queste testimonianze, le tracce di tante esistenze: un’autentica microstoria che arricchisce la trama più ampia della storia del territorio modenese.

Emilio Sabattini

Presidente della Provincia di Modena

PREMESSA

Nell’estate 1994, incuriosito dagli echi giornalisti evocanti una tradizione fananese nella lavorazione della pietra, ho iniziato una perlustrazione del territorio di questo comune, censendo in particolare manufatti religiosi e consultando le relative fonti e la bibliografia disponibili. Delle prime risultanze storico-urbanistiche di tale censimento ho dato conto i una relazione presentata al XII Simposio Internazionale di Scultura su pietra di Fanano l’11 settembre 1994, poi pubblicata nel periodo Fanano tra storia e poesia del luglio 1995. La realizzazione di questo libro è stata possibile solo parlando ed interrogando centinaia di persone, quasi tutte oltre 60 o 70 anni e soprattutto grazie alle indicazioni, ai ricordi, e all’accompagnamento di tante persone, che voglio qui collettivamente ringraziare. Ricordo con particolare affetto le due donne novantenni di Casa Pallai di Ospitale e di Casa Prati di Trentino, Rosa Seghi e Angiolina Tondi. I risultati finali di questo lavoro sono stati da me riassunti e pubblicati una prima volta nel periodico Fanano tra storia e poesia del luglio 1999.