Diario familiare dei Conti Pegolotti-Nuzzi dal 1763 al 1812
Di Gavioli F. – Marchesi G.
PREMESSA
Il lettore che avrà la compiacenza di calarsi fra le pagine di questo diario non rimarrà deluso! Anzi, all’interesse unirà l’intimo – quanto stuzzicante – imbarazzo che si trova nel penetrare le vicende altrui. Si tratta infatti di un diario che racconta le vicende, le gioie, i dolori e gli interessi patrimoniali della famiglia Nuzzi, iniziando dalla seconda metà del 700. O meglio: della casa Pegolotti-Nuzzi, come recita il titolo del fascicoletto, originale, tradendo le esigenze di blasone e di patrimonio che imponevano il rispetto delle rispettive ascendenze familiari anche nella simbiosi del matrimonio. Iniziando dal 1763, anno nel quale si celebra il matrimonio fra il conte Giuseppe Nuzzi e la contessa Beatrice Pegolotti, la vicenda si svolge dapprima sullo sfondo dello splendore della Corte Ducale Estense, sviluppandosi poi a cavallo di quel formidabile e tormentato periodo, seguente la Rivoluzione Francese, portatore di tante novità e sconvolgimenti sia nel Ducato che nelle coscienze della gente, fucina dei principi della libertà e di riscatto che furono alla base del nostro Risorgimento. L’autore di questa autentica saga familiare è lo sposo stesso, che usa l’espediente del raccontare in terza persona quasi a volersi estraniare dal contesto per assumere il corretto atteggiamento critico o- se si vuole – un nobiliare distacco dalla vicenda che lo riguarda direttamente. Il diario si interrompe bruscamente nel 1812. Le ultime pagine sono vergate da una mano stanca e rassegnata: le rare notizie esaurendosi in poche, essenziali, parole. Fatalmente, ci piace immaginare, che all’infelice momento storico – siamo nel pieno del napoleonico Regno d’Italia – si sommi l’inevitabile decadimento fisico del nostro personaggio, toccato, anche, dal << penetratissimo dolore>> per la perdita della moglie. IL triste epilogo lo induce ad allontanarsi da Modena con <<sommo disinganno del mondo>>. Le ultime note, relative alle disposizioni testamentarie , sono, infine, addolcite dalle sintetiche registrazioni delle nascite di due nipoti maschi: l’orgoglio della stirpe che continua.
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Il manoscritto, conservato presso l’Archivio storico Abbaziale di Nonantola – non si sa a quale titolo pervenuto – è composto di 69 carte non numerate, utilizzate sia al recto che al verso, delle dimensioni di cm.14 X19 circa. Una semplice cartonatura, che reca sul frontespizio l’intitolazione, ed una artigianale legatura completano la rustica brossura.
Gianfranco Marchesi
Il Testo
SOMMARIO
Premessa
I – Costruzione del castello di Castelfranco
II – Costruzione di Castel Leone e i suoi confini
III – Giurisdizione ecclesiastica Nonantolana sul Forte
Urbano e dintorni
Caratteristiche
Edito da LITOGRAFIA NUOVA GRAFICA DI CARPI 1993
Formato 21 x 30
Pagine 104
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