Il primo anno di Modena Capitale

Di Giovanni Maria Sperandini

Alla cara memoria di don Francesco

Il Direttivo del Centro Studi Storici Nonantolani, certo di interpretare il pensiero di tutti  i soci, dedica questo volume alla cara memoria di mons. Francesco Gavioli, fondatore e presidente della nostra associazione, scomparso alla fine di agosto. Per realizzare questo libro, il primo che viene pubblicato dopo la morte di don Francesco, la sua competenza, l’impegno ed in modo particolare il suo entusiasmo sono stati determinanti. Era suo radicato convincimento che il Centro Studi dovesse essere presente alle grandi celebrazioni storico-culturali del territorio è già in occasione delle iniziative promosse per il 500°anniversario della morte di Giovanni Pico della Mirandola (1994) aveva fortemente voluto l’edizione di Gianfrancesco Pico della Mirandola: il litteratissimo di Ada Traldi. Quando poi si cominciò a parlare delle diverse iniziative da intraprendere per la celebrazione del 4° centenario del trasferimento dalla Capitale Estense da Ferrara a Modena, don Francesco propose che anche il Centro Studi portasse il suo modesto contributo alla conoscenza di quell’avvenimento e la scelta cadde sulla ricerca di G.M. Sperandini, inerente al primo anno di Modena capitale. Anche se costretto a letto dalla malattia, egli continuò a seguire le varie fasi dalla nuova realizzazione, consigliandoci e guidandoci nella soluzione dei diversi problemi che via via si presentavano. Dopo la sua morte è stato particolarmente arduo portare a termine il progetto: la mancanza della sua guida illuminata ci ha lasciato in palese difficoltà, ma l’impegno comune di tutto noi, tesi ad onorare la memoria di colui che ci aveva guidato con paterna sollecitudine, coi ha spronato a moltiplicare gli sforzi per realizzare un altro bel libro dai contenuti scientificamente provati e con la veste grafica che proprio don Francesco ci aveva insegnato a prediligere. Con quest’opera, il direttivo del Centro Studi storici Nonantolani s’impegna a proseguire l’attività iniziata insieme a lui per rispettarne la volontà: come proprio il testamento spirituale, egli ci ha infatti lasciato l’imperativo che il centro Studi dovesse continuare a vivere anche dopo la sua scomparsa e tutti noi ci prodigheremo affinché la grande mole di lavoro attivata sotto la sua sapiente regia non venga dispersa nel nulla. Consapevoli del peso di questa grande eredità e ritenendoci debitori nei confronti di don Francesco che ci ha prima preso per mano e poi guidato per un lungo decennio nei tortuosi meandri del far cultura, chiediamo la collaborazione e l’aiuto di tutti i Soci perché insieme se ne possa eseguire l’opera sulle orme del suo alto esempio. La strada ci è stata tracciata con chiarezza, tocca a noi continuarla onde garantire la lunga vita al Centro Studi nel perenne ricordo del suo artefice primo.

Il Direttivo  del

Centro Studi Storici Nonantolani