L’Abbazia di San Silvestro di Nonantola – Guida storica ed artistica

Autore: F. Gavi0oli

CENNI STORICI

La piccola cittadina di Nonantola è posta ad oriente di Modena, nella zona pianeggiante della provincia, subito a Nord della via Emilia. Antichissime sono le sue origini, come testimoniano le interessanti scoperte archeologiche dell’Età del Bronzo (XVI-XIII sec. a.C.). Il principale insediamento di questa remotissima epoca storica si trova in prossimità della piccola frazione di Redù, dove si sviluppò la cosiddetta “civiltà terramaricola”. Sono stati rinvenuti numerosi oggetti appartenenti al periodo Villanoviano ed Etrusco che dimostra-

no una continuità di insediamento nel territorio nonantolano fino alla conquista della Valle Padana ad opera delle truppe romane. Livio, storico

latino, testimonia che nel 183 a.C. vene fondata la colonia romana di Mutina (Modena). Quasi certamente nello stesso periodo, fra il fiume Scoltenna (l’attuale Panaro) ed il torrente Mutia (Muzza), si ebbe la nascita di Nonantola. Il nome trae origini , per la maggioranza degli studiosi, dal numero delle centurie che erano molto probabilmente 90. Questo uso di chiamare un nuovo insediamento dal numero delle centurie era abbastanza comune, come ancora ci possono testimoniare i nomi di diverse località della zona, come ad esempio : Quarantoli, Cento, Duecentole, Quingetole e tanti altri.

La colonia “Nonantula “, il cui il nome si trasformo nei secoli in Nonantola, non ebbe un gran sviluppo, limitata come era tra le fiorentissime colonie di “Mutina “ e di “Bonomia” (Bologna) ed a Sud il promettente “Forum Gallorum “ (l’odierno Castelfranco) sorto in prossimità della via Emilia, la più importante via di comunicazione della Pianura Padana in epoca romana. Del periodo romano restano ancora sul territorio nonantolano visibili tracce: i canali, i fossi, i confini dei poderi, le strade, tracciati a scacchiera, dimostrano di essere gli antichi Cardi e decumani della centuriazione. Numerosi reperti archeologici sono stati ritrovati, anche a poca profondità, come anfore, vasi frammenti di mosaici e mattoni manubriati, monete consolari ed imperiali, fibule e tanti altri. Molto materiale romano proveniente da Nonantola è conservato presso il Museo Archeologico di Modena; altarium, recentemente aperto

dall’Amministrazione Comunale. Durante la decadenza dell’ Impero Romano e le invasioni barbariche i coloni abbandonarono le campagne e si rifugiarono nelle vicine città. In breve le acque del Panaro e della Muzza coprirono i terreni non più coltivati. Si salvarono soltanto i tratti più elevati del terreno; il resto divenne bosco e palude. [………]

 (Rielaborazione dell’opuscolo “Nonantola- Ricordo XII centenario della fondazione Abbazia” di mons. Augusto Corradi )

Edito da MARCONI GENOVA

Pagine 80

Formato 15 x 21

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