VIVA LA COCCARDA – 1831 Quotidianità e patriottismo nel racconto di due cronisti della provincia modenese

di Gianfranco Marchesi

Presentazione

Già da molti anni le testimonianze personali sono utilizzate sia da sociologi sia da antropologi e da storici. Specialmente questi ultimi hanno da sempre rivolto particolare attenzione alle cronache. Per la nostra provincia è sufficiente ricordare la Cronaca della città di Modena di Tommaso De’ Bianchi detto Il Lancillotto oppure Cronaca Modenese di Giovan Battista Spaccini solo per citare due tra le più conosciute, perché tante altre sono state recentemente pubblicate. Fra le tante cronache che hanno una rilevante importanza per la conoscenza della nostra storia è sicuramente da segnalare quella scritta da Adamo Pedrazzi: Cronaca dell’occupazione nazifascista di Modena 1943-1945, ancora inedita ma conosciuta da tutti gli storici che hanno studiato quei drammatici tempi e che tante preziose informazioni hanno desunto dal lavoro dello scrittore modenese.

Come Centro Studi Storici Nonantolani siamo fermamente convinti per “fare storia” siano molto importanti questi documenti, e già in precedenza abbiamo edito Il diario familiare dei Conti Pegolotti-Nuzzi dal 1763 al 1812, conservato presso l’Archivio abbaziale di Nonantola.

I Due diari pubblicati in questo volume sono di particolare importanza, perché entrambi trattano di un episodio storico di rilevanza nazionale: la fallita rivoluzione del 3Febbraio 1831 capeggiata da Ciro Menotti. Leggendo queste pagine possiamo conoscere quale fu la reazione dei contemporanei, testimoni dell’importante evento politico, che sicuramente fu molto coinvolgente visto quanta parte occupa nel Giornale per le domestiche spese per l’anno 1831 del dottor Tomeazzi, medico a Stuffione di Ravarino. Il Cancelliere Abbaziale don Girolamo Fregni trascrive in una cronaca quotidiana, oltre alle notizie provenienti da Modena, quale fu la reazione degli abitanti di Nonantola e delle autorità locali. Cosciente dell’eccezionalità dei fatti d’arme che avvenivano il Fregni cerca di assumere un atteggiamento distaccato, da cronista, riportando esclusivamente gli episodi politici, senza riuscire però a reprimere le sue personali opinioni come, ad esempio quando il 7 marzo 1831 un gruppo di Liberali voleva esporre di nuovo la bandiera tricolorata “…e fra questi – ho miseria – un sacerdote …”, oppure quando parla del “suo” duca.

Una spiegazione, probabilmente superflua, è da dare per la scelta del titolo che abbiamo deciso per questo volume Viva la Coccarda. E’ stato ripreso del grido che alcuni giovani di Nonantola urlavano per le strade del paese “VIVA LA COCCARDA, VIVA L’INDIPENDENZA”, come puntualmente riporta il Fregni nella sua memoria.

Giorgio Malaguti

Presidente

Centro Studi Storici Nonantolani

INDICE

biblioteca_16_indice ridotta

Se vuoi maggiori informazioni, chiama il numero

[+39] 333 9360215         oppure inviaci una email a

centrostudinonantola@libero.com