Mulini ad acqua tra Samoggia e Panaro

MULINI AD ACQUA TRA SAMOGGIA E PANARO

Di Giovanni Maria Sperandini

                                                                PRESENTAZONE 

In questa opera, patrocinata dal Centro Studi Storici Nonantolani, Giovanni Maria Sperandini ricompone la mappa dei “mulini ad acqua” fra il torrente Samoggia ed il fiume Panaro, attraverso un’analisi diacronica singolarmente accurata, frutto di una documentazione di prima mano tratta da archivi pubblici e privati.  L’area indagata, che comprende una consistente parte dei territori in piano dell’antica Abbazia nonantolana, interessata da numerosi canali, che l’uomo scavò nel tempo, facendovi confluire le abbondanti acque sorgive della zona.

Questo ricco e articolo impianto idraulico, determinante per la vita degli oltre quaranta “mulini ad acqua” (tanti ne ha rilevati l’autore), ha fatto di questo territorio uno dei siti più fertili dell’attività molitoria della Padania, senza dire che il fitto tessuto di canali servì anche le necessità dell’irrigazione e della piccola navigazione interna.

                                                                                                                                                      Franco Violi

Premessa

Andare alla ricerca di notizie sui mulini ad acqua, un tempo assai numerosi nel territorio posto fra l’antico Scoltenna ed il Samoggia, significa riscoprire una realtà diversa dall’attuale ed irrimediabilmente perduta: nello specifico, si rivaluta il rapporto di stretta simbiosi tra l’uomo e la natura, l’acqua in particolare, linfa imprescindibile che per secoli ha alimentato attività attorno alle quali hanno convissuto interessi e passioni. I contenuti di questa indagine d’ambiente ci riportano indietro verso un modo di vivere certamente problematico, comunque sempre a misura d’uomo, in cui predomina l’esigenza di un confronto corretto con l’elemento naturale, rispettato e tutelato non soltanto in ossequio alla sua utilità, ma anche perché parte di una connessione nella quale il personale finisce laddove comincia il comune.

Viene rivisitato questo nostro circondario nella sua dimensione rurale caratterizzata da acque sorgive, canali, mulini diritti di sfruttamento, rapporti conflittuali fra proprietà e conduzione, dispute feroci nell’ambito della concorrenza.